DI LEONARDO CECCHI
Oggi avrebbe compiuto 62 anni. Giancarlo Siani, giornalista napoletano, non arrivò a 27 e morì ragazzo perché le sue inchieste erano troppo scomode.
Tra le altre, una di quelle più scomode era quella sugli appalti per la ricostruzione post-terremoto, dove la camorra – schifosamente, come al suo solito – aveva messo le mani. Lo ammazzarono con dieci colpi di pistola alla testa. Dieci.
Nel ricordare lui e le tante altre vittime della camorra e delle mafie, ricordiamoci che i fenomeni come camorra e mafie li abbatti in due soli modi: offrendo un’alternativa a chi nella camorra ci casca a causa della povertà (e spesso son ragazzi, a volte purtroppo bambini), strappandole così manovalanza; colpendo, come Stato, con tutta la forza possibile la camorra, dimostrandosi inflessibili e più forti di lei.
Solo così abbatteremo questo mostro.