DI LUCA BAGATIN
Le elezioni per il rinnovo della Duma, parlamento russo, tenutesi dal 17 al 19 settembre scorsi, ha visto aumentare i consensi del Partito Comunista della Federazione Russa (KPRF), guidato da Gennady Zjuganov. A tali elezioni era altresì presente anche il partito “Comunisti di Russia” (CPKR) – fondato nel 2012 e guidato da Maxim Suraykin – che, pur essendo meno conosciuto in Italia, si è sempre caratterizzato per una maggiora intransigenza e per rappresentare lo zoccolo duro dell’elettorato marxista-leninista.
Abbiamo pertanto voluto intervistare uno dei suoi esponenti, ovvero Ilya Kleimenov, membro del Politburo del Comitato Centrale del partito e candidato alla carica di governatore della regione di Tver, per raccontarci il suo punto di vista in merito.
Innanzitutto mi piacerebbe illustrassi ai lettori italiani che cosa caratterizza il vostro partito, a differenza del Partito Comunista della Federazione Russa.
Siamo un partito relativamente nuovo e la maggior parte della nostra leadership proviene dal Partito Comunista della Federazione Russa. Molti anni fa le nostre strade si sono divise, abbiamo tentato di creare un partito comunista classico, non revisionista e di costruire il lavoro sulla base degli insegnamenti di Marx, Lenin e Stalin. Questo è un lavoro molto difficile, ma non smetteremo di portarlo avanti.
Qual è, essenzialmente, il vostro progetto politico?
Il nostro è un programma di cambiamenti decisivi per la società, ovvero per una nuova vita sotto il socialismo. In questo senso il nostro Paese ha una vasta esperienza in materia. Consideriamo infatti il capitalismo inaccettabile per la nostra società.
Alle ultime elezioni regionali, nell’autunno scorso, se non sbaglio, il vostro partito ha ottenuto, in diverse realtà locali, importanti consensi. Anche del 5%-6%, portando via voti al partito di Zjuganov. A queste recenti elezioni legislative, invece, il partito di Zjuganov – che ha ottenuto 6 punti percentuali in più rispetto al 2016 – sembra avere portato via voti al vostro partito, che ha ottenuto l’1,28%, predendo un punto percentuale rispetto al 2016. Se non erro, il vostro Primo Segretario, Maxim Suraykin, ha recentemente dichiarato che, pur non essendoci stata un’alleanza formale con Zjuganov, avete voluto evitare di farvi concorrenza nei collegi uninominali. Cosa puoi dirci in merito?
Nel processo elettorale tutti i partecipanti prendono i voti l’uno dall’altro e non c’è motivo di essere offesi da questo aspetto. Altrimenti non varrebbe la pena partecipare alle elezioni. La concorrenza “a sinistra” è positiva e non fa che aumentare l’interesse della gente per le idee socialiste.
Cosa ne pensi del nuovo partito socialista patriottico “Russia Giusta – Patrioti – Per la Verità” di Prilepin e Mironov? Pensi possa essere un interlocutore politico?
Il partito non è nuovo, ma il risultato della fusione di tre partiti, ovvero di Russia Giusta, Patrioti di Russia e Per la Vierità. Ora, tale partito si sta posizionando come socialista e conosciamo molti membri di questo partito da diverso tempo. Ovviamente riteniamo che tutte le forze di sinistra e patriottiche di Russia dovrebbero condurre un dialogo, poiché, alla fine, abbiamo lo stesso obiettivo politico: la fine del capitalismo e la rinascita del socialismo.
Pensi che in Russia ci siano state – il 19 settembre – elezioni libere e senza brogli? Pensi ci sarà la possibilità, in Russia, di un ritorno del socialismo al governo? Di una forte coalizione di sinistra patriottica anticapitalista?
Non ci sono state violazioni significative nelle elezioni passate che potrebbero influenzare i risultati dell’espressione della volontà, ma quando parliamo di elezioni dobbiamo sempre capire che queste sono elezioni borghesi, in cui tutti hanno il diritto di parteciparvi o meno, ma non tutti hanno candidati e partiti con le stesse opportunità finanziarie, informative e di altro tipo. Questo aspetto è tipico di tutti i sistemi elettorali capitalistici. Ma le forze di sinistra non dovrebbero, a mio avviso, escludere questa forma di lotta dalle loro attività e la creazione di coalizioni e di ampie alleanze delle forze socialiste del Paese possono svolgere un ruolo significativo nel rapido ritorno del socialismo in Russia.
Luca Bagatin