DI IGNAZIO CORRAO
Più di 300 politici di oltre novanta nazioni. Ministri, leader di partito, parlamentari insieme a generali, capi dei servizi segreti, manager pubblici e privati, banchieri, industriali. Le nuove carte, chiamate #PandoraPapers, documentano una miriade di affari ricchissimi con i nomi dei beneficiari finora tenuti segreti.
E chi ci troviamo in questo primo elenco di azionisti, altri saranno rilevati nei prossimi giorni, schermati dal velo delle società offshore? Il premier della Repubblica Ceca, il ministro olandese dell’Economia, l’ex capo del governo britannico Tony Blair.
Avete capito bene! Il ministro delle finanze olandese Wopke Bastiaan Hoekstra che ha fatto dell’austerity il suo cavallo di battaglia aggravando con i suoi continui “no” la situazione economica di paesi come l’Italia sembra essere caduto per “sbaglio” nella rete degli evasori.
Colui il quale cioè, insieme ad altri falchi europei spinge per ritornare al quel patto di stabilità ormai obsoleto e non aggiornato alla situazione economica e sociale europea e che ha rallentato le negoziazioni del Recovery Fund si scopre avere un conto offshore.
Nel 2019, Hoekstra si è unito con Germania, Francia, Italia, Spagna e Lettonia nel promuovere la creazione di una nuova autorità di vigilanza dell’UE che avrebbe preso il posto degli Stati nella supervisione del riciclaggio di denaro nelle imprese finanziarie.
A rigor di logica il buonsenso dovrebbe portarlo a dimettersi immediatamente per conclamata incompatibilità con le sue funzioni.
Speriamo che qualcuno da Bruxelles smuova le giuste corde.