DI MAURO COLTORTI
La notizia che l’italiano Giorgio Parisi ha vinto il Nobel per la Fisica ci riempie il cuore di orgoglio perché è testimonianza di un’Italia che con l’impegno raggiunge le vette più alte.
Parisi, 73 anni, ha ottenuto il riconoscimento dell’Accademia reale svedese delle Scienze “per i contributi innovativi alla comprensione dei sistemi fisici complessi”, insieme al giapponese Manabe e al tedesco Hasslmann.
Parisi è presidente della classe di Scienze fisiche, matematiche e naturali dell’Accademia dei Lincei, ordinario di Fisica teorica all’Università La Sapienza di Roma, e ricercatore associato dell’Istituto nazionale di fisica nucleare (Infn).
Nato a Roma nel 1948, Parisi è stato presidente dell’Accademia dei Lincei dal 2018 al 2021. Le sue ricerche hanno spaziato in numerosi campi: dalle particelle elementari alla meccanica statistica, dalla fluidodinamica alla materia condensata, dai supercomputer ai sistemi complessi come le reti neurali, dal sistema immunitario al movimento di gruppi di animali.
Questi risultati devono spingere la politica a sostenere in maniera sempre più incisiva e concreta la ricerca scientifica in tutti i campi della conoscenza perché abbiamo le potenzialità per raggiungere i più alti livelli e contribuire in maniera importante al progresso scientifico dell’umanità.