DI ANGELA DI PIETRO
Lei si chiama Maria Pia Di Meo. Il nome non vi dirà niente ma chiudete gli occhi e ripensate alle voci di Meryl Streep, di Cenerentola, di Barbra Streisand, di Mary Poppins. Quella voce è la sua. È la più grande doppiatrice dei nostri tempi, dopo Lydia Simoneschi (Rossella O’Hara). Ha 80 anni e per poter doppiare Meryl Streep nel suo prossimo film deve fare un provino, affidato a giovani direttori del doppiaggio che devono “valutarla”. Loro devono valutare lei. Questo è l’oltraggio. Questo è il razzismo vero nel mondo del lavoro. La bravura mette paura. L’età viene considerata un precedente penale. Perché i giovani (che spesso non sanno un caxxo e vogliono pure insegnartelo) sono svegli e tosti, i vecchi prostatici o rimbambiti. Beh vi assicuro. Se io devo affidarmi ad un medico scelgo il vecchio che neanche ci sente bene ma che ha fiuto, esperienza e talento. Non vado dal giovanotto con trentasette lauree e la puzza sotto al naso.