E NO CARO LETTA, CI VUOLE CHIAREZZA

 

DI VINCENZO G. PALIOTTI

In un caos generale dove chi è sempre stato a sinistra va a destra e viceversa, dove chi appoggia il governo un giorno e un altro lo contraddice, è necessario prendere posizione altrimenti alla prossima tornata elettorale dovremo registrare un ulteriore incremento della popolazione non votante.

Vogliamo parlare, per esempio, delle tante volte che abbiamo sentito di una ricomposizione della sinistra considerando, sconsideratamente, ancora il coinvolgimento di Renzi, che nel frattempo, anzi già da lungo tempo, è “colluso” con la destra berlusconiana, ma a volte anche con quella si Salvini e della Meloni?

Un Renzi che sta sciorinando tutto il suo repertorio, ospitato a tutto andare in ogni programma televisivo, manca solo la Domenica Sportiva ma se pazientiamo arriva anche lì, in ordine a quanto sta venendo fuori dalle indagini a suo carico.  Un Renzi che attacca tutti perfino quel galantuomo di Bersani di impicci che lui conosce bene ma ignote al buon Pierluigi, ed è tutto dire.

In tutto questo, l’immagine che più stringe il cuore a tutti quelli che si ritengono di sinistra è quella che ritrae l’attuale segretario del PD accanto a Bruno Vespa alla presentazione del suo libro su Mussolini, con la ormai solita e sdoganata tematica che: “lui fece anche cose buone”, peccato siano cose inesatte, o anche inventate perché da attribuire, per amore di verità, ad altri in altri periodi della storia, storia che si tende sempre più spesso a revisionare.

E, non ci siamo proprio per niente.

Certe “frequentazioni” non fanno altro che disorientare ancora di più chi nutre una piccola speranza di poter ricostruire una sinistra che possa arginare l’avanzata della destra, speranza che cade ad ogni contradizione, ad ogni indecisione, ad ogni spiraglio che si apre a favore degli avversari, anche con il più piccolo gesto che può sembrare banale e irrilevante ma che finisce poi di togliere credibilità ad un progetto di per se già difficile da capire e quindi da condividere.

Bisogna per arrivare a un risultato, essere decisi, irreprensibili principalmente per riacquistare quella credibilità e quindi trovare da essa forza per lottare.

Per arrivare al risultato che ci si aspetta non si può accettare nessuna forma di mediazione né cercare confronti con chi è dichiaratamente contro; con chi ha le idee chiare e sa dove vuole arrivare, anche con mezzi poco “etici” per usare un eufemismo. Questi, caro segretario, sono quelli che hanno affossato il decreto ZAN, quelli che vogliono portare al Quirinale Berlusconi, per dirne qualcuna.

Per sintetizzare tutto questo, fare chiarezza, infondere sicurezza è necessario rifarsi a quanto affermò Gian Carlo Pajetta: Noi con i fascisti abbiamo finito di parlare il 25 aprile 1945”, Gian Carlo Pajetta”. Un pensiero che dice tutto, un pensiero da tenere bene a mente.