DI CLAUDIA SABA
Juana Cecilia Hazana Loayza aveva 34 anni.
È stata ritrovata morta a Reggio Emilia, in un parco, con una ferita da taglio nella gola.
Il suo ex compagno Mirko Genco di 24 anni ha confessato l’omicidio.
Mirko era stato arrestato il 5 settembre dopo la denuncia di Juana.
Ma il 6 settembre era stato scarcerato e sottoposto alla misura cautelare del divieto di avvicinamento.
Il 10 settembre viene di nuovo arrestato per violazione della misura cautelare e per atti vessatori.
Il 23 settembre Mirko ottiene ancora gli arresti domiciliari fino al 4.11.2021.
Il 3 novembre con la sentenza di patteggiamento, viene condannato a 2 anni di reclusione, pena sospesa.
Juana aveva denunciato, ma non è servito a niente.
Mirko ha potuto agire indisturbato, libero di continuare con le sue violenze, libero di perseguitarla fino alla morte.
Perché l’uomo violento non cambia.
Medita vendetta.
Quella “cosa” chiamata donna, che ha osato pensare di lasciarlo, non merita di vivere.
Deve morire.
E ieri notte Juana è morta.
Sgozzata.
Per indifferenza e solitudine.
Perché le donne quando denunciano, sono sempre sole.
Juana aveva un bimbo di 1 anno.