DI LUCA BAGATIN
A 201 anni dalla morte, Friedrich Engels, filosofo che con Karl Marx pose le basi per il socialismo scientifico, viene ancora oggi ricordato e celebrato in tutto il mondo.
Nato a Barmen, in Germania, il 28 novembre 1920 in una benestante famiglia di imprenditori tessili, con stabilimenti sia in Prussia che in Inghilterra, Engels disconobbe presto le sue origini alto borghesi e entrò in rotta con il padre.
Nel 1845 scrisse uno dei suoi saggi più interessanti, ovvero “La situazione della classe operaia in Inghilterra”, descrivendo le orribili condizioni nella quale vessava il proletariato britannico della sua epoca.
Egli stesso si fidanzerà con una operaia irlandese, Mary Burns e i due sceglieranno di non sposarsi mai, in quanto consideravano l’istituzione del matrimonio un mero contratto borghese.
Fra i fondatori, con Marx, ma anche con Mazzini, Garibaldi, Bakunin e Proudhon, dell’Associazione Internazionale dei Lavoratori, nel 1864, fu già autore, con lo stesso Marx, nel 1848, del “Manifesto del Partito Comunista”, testo che gettò le basi del primo movimento operaio internazionale della Storia e della successive rivoluzioni proletarie e socialiste.
In Italia fu fervente sostenitore delle imprese militari del nostro Giuseppe Garibaldi e ebbe rapporti epistolari con Filippo Turati, padre del socialismo italiano.
In questi giorni il compleanno di Elgens è stato celebrato dai Partiti Comunisti di tutto il mondo.
Il 28 novembre, in particolare, a Mosca, il partito “Comunisti di Russia”, il Partito Comunista della Repubblica del Kazakistan, il Partito Comunista Unito e numerosi altri partiti comunisti russi, hanno celebrato e deposto garofani rossi presso il monumento a lui dedicato.
I comunisti russi hanno ricordato come Engels e Marx abbiano gettato le basi per una teoria economica e filosofica che, in Russia, si è realizzata attraverso l’opera di Lenin e Stalin, portando al potere i proletari, liberando il Paese dalla fame, dallo sfruttamento, dall’analfabetismo prima e, successivamente, facendo crollare il nazifascismo nel 1945 e, successivamente, il sistema coloniale in gran parte del mondo.
I comunisti russi hanno ricordato come nella Russia capitalista di oggi molti non conoscono e non comprendono le conquiste socialiste ottenute dai loro antenati, le quali hanno vinto sulla povertà e sulla disoccupazione, garantendo il diritto al lavoro sindacalizzato, alla pensione, all’istruzione pubblica e ad una sanità di alta qualità.
Luca Bagatin