DI MICHELE PIRAS
Lo sbraitare, il coro unanime di certa stampa contro la Cgil, è qualcosa di insopportabile.
Come se fosse diventato obbligatorio essere d’accordo col Governo, perché c’è Mario Draghi.
Mentre non si doveva esserlo quando c’era Giuseppe Conte.
Come se non si potesse portare un punto di vista diverso.
Come se il conflitto fosse un dito nell’occhio e non lo fosse invece l’unanimismo e l’assunzione acritica della “qualunque”.
Come se ci si fosse dimenticato che il Sindacato è organizzazione autonoma.
Come se non fossimo nemmeno più in democrazia.
O come se la democrazia non fosse la composizione di più voci, interessi, bisogni.
Quella manovra può e (forse) deve essere migliorata.
E se serve uno sciopero per farlo, beh…
Viva lo sciopero.