DI LUCIANO RAGNO
E’ già sabato.
Tokyo. Olimpiadi. E’ il pomeriggio del 27 luglio 2020. La medaglia d’oro è lì. E’ destinata a lei. Simone Biles è abituata . A Rio de Janeiro , quattro anni prima, ne ha vinte quattro nelle competizioni di ginnastica.
Tocca a lei. Simone si lancia, corre, è veloce ,spicca il salto. Vola. Tutte le telecamere sono per lei. Il mondo è con lei.
Un angelo.
Mentre scende dal cielo Simone comprende che il corpo non sta più dialogando con la mente. Twistie, blocco mentale, si dice in Medicina.
Le chiedono di continuare. Lei si arrende. Torna a casa.
” Devo fare ciò che è giusto per me e concentrarmi sulla mia salute mentale e non mettere a repentaglio il mio benessere. Davanti al mondo che vuole tutto da me , scelgo me stessa”, dice ai giornalisti.
Una lezione di vita a chi chiede tutto al mondo. Sopra le forze. Quel mondo che ti spinge, ti avvolge, ti stritola. E per quel mondo ti sacrifichi per accontentarlo. Simone ha detto: fermatevi prima.
Una lezione ai giovani. Guardate al domani. Ma non distruggetevi per inseguirlo. Finirete per dimenticarvi.
La redazione di TIME afferra la lezione e la mette in copertina, oggi in edicola: ” Simone Biles , persona dell’anno 2021″. La motivazione : ” Con gli occhi del modo su di lei , ha fatto il passo straordinario di dire basta”.
Anche il giornalismo sa dare una lezione al mondo.
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(Immagine: La copertina di Time. Fonte : Corriere.it)