DRAGHI NON E’ IL NOSTRO PREMIER, QUESTO NON E’ IL NOSTRO GOVERNO

DI GIANCARLO SELMI

 

 

Le incazzature sono salutari. A volte, perfino auspicabili. Però non devono distrarci dall’obiettivo principale: quello di sottrarre alle destre, a Confindustria, ai poteri forti ed ai poteri occulti che, in questo paese da sempre, sono i più poderosi, il governo del Paese.

Lo dico io che sono fra i più incazzati di tutti e, facendo autocritica, a volte dall’incazzatura mi lascio sopraffare. Litigare fra noi, agevola la tattica dei nostri nemici, l’antica “dividi et impera”. Il nemico è agguerrito e lo ha dimostrato, è il momento dell’unità.

Recuperiamo, nei limiti del possibile e se i destinatari dell’appello lo vorranno, risorse umane indispensabili per il successo del nostro progetto. Uniamoci dietro la leadership di Conte, l’unico che unisce appeal ed autorevolezza, nella sua persona.

Stimoliamo l’assertività della delegazione al governo. Cominciamo a pretendere da loro comunicazione e scelte chiare, perché così com’è stato fino ad ora, non va bene. I nostri portavoce ed i nostri ministri dovranno curare di più la comunicazione ed evitare dichiarazioni inopportune. Facciamoci sentire, marchiamo la nostra diversità, tracciamo linee di confine chiare ed intellegibili. Se non riuscissimo a vincere le singole battaglie in seno al CdM, dimostriamo almeno di averle combattute.

Draghi non è il nostro premier, questo non è il nostro governo, dobbiamo ripeterlo fino alla nausea. Così come dobbiamo ripetere fino alla nausea, e per primi lo dovranno fare i nostri ministri, i motivi della nostra permanenza al governo.

L’alternativa? Draghi, o chi per lui, senza cambiare nulla, durerà fino al 2023. Continuerà a massacrare tutte le sensibilità che ci uniscono, accetteremo e ci dissolveremo. Perché così come va, fra qualche mese saremo al 5%, con enorme soddisfazione dei nostri detrattori che sostituiranno, per qualche nostro ministro, l’aggettivo di populista con qualche altro aggettivo più lusinghiero. Il ministro potrà esserne contento, ma noi saremo evaporati.

Amen