DI ANTONELLA PAVASILI
“Assettiti, chi ni facemu du cunti” (siediti, che ci facciamo due conti).
Ci sono un po’ di cose che vorrei dirti prima di salutarti. Si, si lo so…coi vecchi bisogna aver riguardo e ci proverò…ma “du cosiceddi” (due cosette) te le devo dire.
Ora dico…“chi nicchi e nacchi mi ti potti dappressu stu schifiu di Covid?” (da dove ti è uscito di portarti dappresso sto schifo di Covid)?
“Non era cchiú giustu mi ci u lassavi o 2020?” (Non sarebbe stato meglio lasciarlo al 2020?)
Ma tu…no!
Non solo te lo sei portato ma addirittura lo hai moltiplicato.
E non va bene! Nessun perdono.
Voto pessimo: zero tagliato.
E poi, come se non bastasse, “di bonu e bonu ti pigghiasti tanti cristianeddi chi nni ricriavunu u cori”. (improvvisamente, ti sei preso tante persone che ci rallegravano il cuore). Prima tra tutti Raffaella Carrà.
Guarda, “ti muntuu sulu a idda” (nomino solo lei) perché tra tutti è quella che ci rappresenta di più.
La nostra Raffaella…“chidda du” (quella del) Tuca Tuca, quella delle nostre serate del sabato alla tv con la famiglia…quella che ci ha insegnato a far l’amore da Trieste in giù…
Male, malissimo!
E ti prendi un altro zero tagliato.
Sì vabbè hai anche un po’ recuperato, lo riconosco. Ci hai regalato la gioia di vincere gli Europei di calcio che, “a virità” (per la verità), in quelle serate ci siamo proprio “arricriati” (divertiti) a cantare l’inno, “a sbintuliare banneri” (sventolare bandiere) a sentirci orgogliosi di essere italiani.
E poi tutte quelle medaglie tricolore alle olimpiadi…“chi mancu veru nni pari” (non ci sembra nemmeno vero)…quei meravigliosi ragazzi avvolti nel tricolore e noi a piangere di gioia alla tv…
E poi i giovanissimi cantanti…quelli rock…i Maneskin, che persino le mie Rose “si nsignaru mi cantunu” (hanno imparato a cantare)…Siamo fuori di testa…” che le ascolto e mi scialo” (e sono uno spasso).
Certo un po’ “ (mormorano)…però “…(però potrebbero vestirsi un po’ meglio…ma quanto sono belli però…)
E qui ti meriti il 10 e lode. E “puru” (anche) un bacio in fronte.
E andiamo a noi due. Guarda vado direttamente al voto.
8, ti do’ un bell’8.
Perché non mi hai tolto nessuno, perché mi hai dato la consapevolezza di avere un sacco di amici che mi vogliono bene, perché ho capito che se pure “sciddico” (scivolo) riesco sempre a non cadere, perché ho imparato a godere di quello che ho, perché continuo a credere che tutto prima o poi s’aggiusta e che anche i cuori più induriti possano ammorbidirsi, perché ho scoperto quanto possa essere infinitamente più dolce perdonare piuttosto che serbare rancori, per tutte le persone che ho conosciuto, per gli amici che ho ritrovato e anche per quelli che ho perso…“che se li ho persi voli diri chi amici non erunu” (che se li ho persi vuol dire che amici non erano)…giusto?
E comunque il voto più alto te lo do’ per le gioie che mi danno ogni giorno i miei nipoti e le mie Rose.
E tanto mi basta.
E ora che fai? Ti commuovi?
Come, come…non capisco…che dici?
Che hai fatto del tuo meglio e ti dispiace per i dispiaceri procurati a tanta gente ma che…questa è la vita…
E sì, è vero…hai ragione. Questa è la vita.
Dolce e amaro, gioia e dolore, alti e bassi.
E tu, in fondo…sei solo un anno, un vecchio, stanco anno che tra qualche ora se ne andrà.
E va’ allora…con dolcezza, senza rancori.
E una preghiera…consegna solo il meglio al 2022. Pace, amore, salute. Per me, per i miei affetti, per questa umanità…che ne ha davvero tanto bisogno.
Vado allora?
Si, si…va’
Solo un attimo…il tempo di un abbraccio e dell’ultimo brindisi.
All’anno vecchio, all’anno nuovo, alla vita.
Auguri a tutti, amici miei