DI LIDANO GRASSUCCI
Il sasso, un sasso. L’anno iniziava così con ragazzi che portavano un sasso di casa in casa (di uscio in uscio) e chiedevano in cambio doni per augurare fortuna ai generosi, mestizia ai rancorosi e tirchi. Me lo raccontava mio padre pensando di trasferire un mondo ma? Ma il mondo in cui i sassi hanno valore, in cui la fortuna è una augurio e non una pretesa erano finiti già allora. Era una tradizione di Sezze il paese dove sono nato e cresciuto per un poco da restarmi attaccato
“Bonì, bonì bon’anno teccot’ i sasso di capodanno, damme na zippola bona puzzi fa na figlia signora… ma se me dai nu sculumaregglio puzzi fa nu figlio senza ceglio“
Generosità e mediocrità, l’alto e il basso del vivere la differenza tra uomini e coloro che hanno paura di essere uomini.
Un sasso che può offendere se lanciato, può proteggere se messo a reggere l’argine di un fiume, le fondamenta di una casa o… può darti il futuro che ti costruisci misurando l’altruismo o l’egoismo. Ma anche lanciato mica ha eguale effetto un conto è se lo lanci contro Golia con la fionda per la libertà, un altro per offendere un innocente.
Ma sempre sasso è.
Un sasso che ha dentro… cosa avrei risposto io, oggi, ai ragazzi con il sasso di capodanno? Forse avrei sentito un disturbo al mio egoismo e non avrei aperto la porta, forse avrei avuto paura e non avrei voluto prender freddo, forse avrei fatto finta di dormire già per restare “senza loro”.
Però penso che a quella filastrocca mi sarebbe tornato innanzi quella faccia da guappo piccolo di mio padre e avrei pianto aprendo un panettone farcito, una bottiglia di spumante, o una zeppola che…
Adesso ricordo a me la facevano a parte con lo zucchero perché odiavo il miele. Me la facevano a parte perché anche “io ero buono e non potevo essere escluso”. Mi accoglievano ed io non posso non fare lo stesse perché non sarei me stesso.
Del resto qualche giorno fa è giunto un angelo che ha detto una cosa incredibile, ma nessuno si è tirato indietro.
I miei auguri? Aprire una porta a dei ragazzi che portano sassi e consegnano il vaccino contro la presunzione di bastarsi.
Poi quando i ragazzi saranno andati via col loro “bottino”, resterò a pensare al mio destino ma mi sentirò meno cretino… miracoli di un sasso
bonì, bonì bon’anno teccot’i sasso di capodanno se ogni di che ve saluti ogni cristiano che ve, sii benedetto e pussi fa na vita sotto nu callo tetto.
Scultura: Gian Lorenzo Bernini, Davide. Galleria Borghese Roma
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