DI CRISTIANO TASSINARI
Tutti gli occhi (anche sportivi) puntati sulla Cina.
Manca esattamente un mese al via delle Olimpiadi Invernali di Pechino 2022.
Cresce la “Febbre Olimpica” e crescono anche le preoccupazioni per la buona riuscita dell’evento.
Le prove per la cerimonia inaugurale del 4 febbraio e per le premiazioni in Medals Plaza (si chiama così il luogo delle premiazioni pubbliche) procedono a ritmo serrato, ma sui XXIV Giochi Olimpici Invernali, ospitati dalla capitale cinese 14 anni dopo quelli estivi del 2008, incombono molte nuvole: a cominciare dalla pandemia, naturalmente, per continuare con il boicottaggio diplomatico, che non coinvolge gli atleti, annunciato da diversi paesi, tra cui Stati Uniti, Regno Unito, Canada, Australia e Nuova Zelanda.
Boicottaggio diplomatico
Molte ONG avevano chiesto da tempo di boicottare le Olimpiadi per protestare contro la pessima situazione dei diritti umani in Cina, indicando in particolare il trattamento degli uiguri (minoranza musulmana) nella regione dello Xinjiang.
A dicembre, l’amministrazione americana di Joe Biden ha annunciato che non avrebbe inviato una rappresentanza ufficiale ai Giochi proprio a causa del “genocidio in corso e crimini contro l’umanità in Xinjiang e altre violazioni dei diritti umani”.
Pechino ha avvertito che gli Stati Uniti e gli altri paesi “pagheranno il loro prezzo” per il boicottaggio, definito dal governo cinese “un affronto”.
Il caso-Peng Shuai
Tra le “beghe” cinesi, in questo momento, c’è anche il caso della tennista Peng Shuai.
Scomparsa per quasi tre settimane, dopo aver accusato l’ex vice premier Zhang Gaoli, 40 anni più anziano di lei, di sesso “forzato” durante una relazione durata diversi anni, Peng Shuai è ricomparsa misteriosamente in alcuni video che la mostrano in pubblico in Cina, ma che non sono stati sufficienti a dissipare i dubbi sulla sua sicurezza e sulla sua libertà di movimento ed espressione.
Pure lo smog…
Nonostante la promessa di Giochi “verdi, inclusivi, aperti e puliti”, di cui gli attivisti ambientali peraltro dubitano, Pechino rimane sotto la minaccia dello smog, soprattutto in inverno.
Per quanto riguarda le controversie “diplomatiche” che circondano le Olimpiadi del 2022, il ministro degli Esteri, Wang Yi, ha avvertito: “La manipolazione politica di alcuni politici occidentali non danneggerà l’entusiasmo delle Olimpiadi, ma dimostrerà solo la loro nullità”.
Il collezionista di Olimpiadi
Eppure l’attesa cresce, come spiega il super fan olimpico Zhang Wen Quan, un collezionista…a cinque cerchi.
“Colleziono torce, mascotte, distintivi, adesivi, striscioni, libri, giochi, musica, vestiti, biglietti, un po’ di tutto…
Le Olimpiadi mi rendono molto felice e mi danno un grande spirito di appartenenza”.
Protocollo rigoroso contro il Covid
Contro la pandemia, intanto, la Cina continua la strategia “Zero-Covid”, anche con lunghe quarantene imposte agli abitanti di intere metropoli.
I 13 milioni di abitanti di Xi’an, ad esempio, sono stati confinati nelle loro case per quasi due settimane.
Gli organizzatori hanno stabilito un protocollo rigoroso: tutti gli atleti devono essere vaccinati o affrontare una quarantena di due settimane prima dei Giochi e sottoposti a test giornalieri e nessuno potrà lasciare la “bolla olimpica”.
La prima conseguenza della variante Omicron, però, è che i giocatori di hockey del campionato nordamericano, la NHL, non potranno partecipare ai Giochi.
“Siamo preoccupati”, ha ammesso David Shoemaker, segretario generale del Comitato Olimpico Canadese.
“Siamo fiduciosi che questi Giochi possano ancora svolgersi in sicurezza, ma stiamo vivendo alla giornata”, aggiunto Shoemaker.
Negli impianti di gara sarà consentita la presenza degli spettatori (solo cinesi o residenti in Cina): comunque, un miglioramento rispetto alle Olimpiadi a porte chiuse di Tokyo dell’estate scorsa.
Sperando che la neve artificiale non si sciolga…