DI LIDANO GRASSUCCI
Io, io… in troppi si guardano allo specchio e si guardano umanità sola, per monadi. Biglie di vetro che talvolta si scontrano ma non si incontrano mai.
Un arabo nel deserto di Tunisia mi spiegò che “solo le montagne sono destinate a non incontrarsi”. Gli ho creduto, ma… ora vedo non umani ma montagne in forma di uomo, umani che si piacciono, di sentono e si bastano.
Si bastano, come se vivere in una casa piccola e col tetto spiovente esaurisse il bisogno di vedere la cupola di San Pietro, come se il giardino di casa spiegasse Piazza San Marco a Venezia, come se la vasca di casa fosse il mare e la trave sul soffitto tutto l’universo. Non so contare le stelle e nella notte di San Lorenzo a me non capita quasi mai di vederle cadere, ma sono convinto che sono mille e mille e mille ancora e di ciascuna vorrei avere un pizzico di luce. Vorrei che nelle notti di luna piena discorressero con la luce del satellite già eco del Sole. Di già siamo soli che il tempo per conoscere non c’è, perché perdersi nel sé in uno specchio?
Vorrei parlare con ogni vecchio per ricordare quello che senza loro il tempo è destinato a cancellare, vorrei salutare ciascuno come uomo per la gioia che segnerà il suo salutarmi di ritorno. Vorrei andare lungo un lungomare con chi scelgo scelto e respirare, poi correre e respirare con l’unico autorizzato a specchiarsi sul mare che è il cerchio lunare.
Io, io che è chiudersi come fanno le lumache quando hanno paura, come i ricci al gioco del gatto, all’audacia del cane. Io, no non mettete l’io davanti al mondo, ma il mondo davanti a ciascuno. Io non volo, io non corro veloce, io sono se siamo, sono se intorno non c’è l’inevitabile destino ma la costruzione di scelta sul destino.
Di già mi va via il tempo, è l’una e vorrei fuggire non da te ma verso te. Di già c’è il muro davanti e non siamo guardanti guardati, ma soli specchiati.
Dite sia triste? Forse ma se non saluti, se non ti senti vicino sei solo un assassino, perché non uccide soltanto chi ammazza ma anche chi cancella, tribuno di rigore senza virtu’
Michelangelo Pistoletto, Quadri Specchianti