LUI NON RISPONDE

DI RINO GIRIMONTE

 

Non siamo in Corea del Nord dove Kim Jong-un ha deciso che non si poteva ridere per 11 giorni, da noi è solo proibito fare certe domande, almeno quelle che non piacciono a lui.

Non credo ci sia un antecedente simile in un paese democratico, non credo ci faccia una bella figura la stampa libera accettando questa palese limitazione alla libertà d’informazione.

Nella precedente conferenza stampa i giornalisti si sono prostrati dedicando una standing ovation al presidente, ieri avrebbero potuto rivendicare la dignità della professione, se non alzandosi e lasciandolo solo, almeno emettendo un comunicato di protesta di fronte alla negazione preventiva a rispondere alle domande sul Quirinale. Per una conferenza che doveva servire a risarcimento di quella mancata di qualche giorno fa, non c’è male….

Solo nei paesi che hanno governi autoritari è prevista una censura previa, e non oso immaginare cosa avrebbero detto di un altro al posto suo. Ma i nostri giornalisti non hanno mosso ciglio, alcuni di loro, a conferma dello stato comatoso in cui si è ridotto il paese, si sono invece scandalizzati perché un politico, la ex sindaca Raggi, era in fila davanti ad una farmacia per fare il tampone, addirittura con un cappuccio in testa e la mascherina.

Dove andremo a finire, signora mia!!!!