DI LEONARDO CECCHI
Trovo vergognoso che Verdini stia usufruendo di “permessi” dagli arresti domiciliari per venire a Roma due volte al mese, giustificandole con “visite dentistiche”.
I domiciliari li fa a Firenze, dove evidentemente non ci son dentisti. Perché viene a Roma da quello di fiducia (due volte al mese per 48 ore a turno, da ormai mesi), e guarda caso quando è nella Capitale fa mille e più incontri, dà consigli su come far eleggere Berlusconi al Quirinale, fa politica.
Verdini è ai domiciliari per bancarotta, non bruscolini.
Che lo Stato consenta questa presa in giro è assurdo.
Ed è un’offesa alla legge, che per qualcuno evidentemente è più uguale che per altri.