DA REDAZIONE
#27gennaio #giornodellamemoria.
“Auschwitz è fuori di noi, ma è intorno a noi. La peste si è spenta, ma l’infezione serpeggia” diceva Primo Levi. Ed è proprio così: rigurgiti e riflussi che scherniscono, ispirano o imitano ciò che è stato si moltiplicano ogni giorno e in ogni dove.
Come se, per certuni, 77 anni fossero passati invano.
L’ignoranza genera di continuo villanie. Moderni insulti esistono nei linguaggi banali e vuoti. Odierni atteggiamenti feriscono la società. Correnti gesti sfigurano persino l’imbarazzo.
Serve anche a questo il Giorno della Memoria: a ricordarci di non dimenticare. Perché scordare comporterebbe altre macerie culturali, nuovi crolli di civiltà e ulteriori sfaceli politici. Persino peggiori di quelli già vissuti, perché il danno della dimenticanza sarebbe smisurato oltraggio a Memoria appunto espressa.
Il 27 gennaio, così, è impegno, promessa e debito: verso noi stessi, le nuove generazioni e dei testimoni, diretti o indiretti, ancora in vita. È sostanza attiva. Vera. E perciò: autentica.
Buona Memoria!
Italo Arcuri