DI CRISTIANO TASSINARI
Si è aperto, a Halle, in Germania, il processo a Leonora Messing, una “Sposa dell’Isis“: una storia che ha fatto molto scalpore, soprattutto in Germania.
La ragazza, a 15 anni, fuggì dalla famiglia, che vive a Sangerhausen, un paesino dell’ex Germania Orientale, per raggiungere Raqqa, allora capitale dell’Isis in Siria, e sposare un estremista tedesco, Martin Lemke, che si era unito allo Stato Islamico, assumendo il nome di Nihad Abu Yasir.
Crimini contro l’umanità
Dopo essere stata rimpatriata in Germania nel 2020, Leonora, che ora ha 21 anni, è accusata di aver collaborato a commettere crimini contro l’umanità, di appartenenza ad una organizzazione terroristica, l’Isis, e violazione della legge sulle armi. Inoltre, il Pubblico Ministero sospetta che Leonora e il marito abbiano ridotto in schiavitù una donna yazida in Siria, nei primi tempi della loro permanenza a Raqqa. Gli yazidi sono un gruppo etnico di lingua curda, per anni perseguitati dai miliziani dell’Isis.
Holger Schneider-Glockzin, Pubblico Ministero del Tribunale di Halle, dichiara:
“Secondo le indagini della Procura federale, l’accusata si è recata in Siria quando aveva 15 anni e lì si è unita al sedicente Stato islamico. Ha sposato, come terza moglie, un tedesco che lavorava per l’organizzazione e lei stessa ha lavorato per l’Isis. A volte usava un fucile d’assalto e un’arma da fuoco per dimostrare la sua effettiva affiliazione all’Isis”. Inoltre, in base alle indagini, Leonora era incaricata di spiare le donne tedesche dello Stato Islamico durante le loro lezioni sull’Islam e poi riferire informazioni ai loro mariti.
Dopo essersi accorta del “grosso errore commesso e di voler tornare alla sua vecchia vita” in Germania, Leonora aveva tentato di fuggire due volte, ma era sempre stata ripresa dal marito.
Operazione-rimpatrio
Nel dicembre 2020, Leonora e le sue due figlie erano state riportate in Germania da un campo curdo nel nord della Siria, dove si trovavano dopo la caduta del “Califfato”, in un’operazione top secret del ministero degli Esteri che riportò in patria 54 cittadini tedeschi, tra cui numerosi “Foreign-Fighters” e i loro figli. Immediatamente arrestata all’arrivo all’aeroporto di Francoforte, fu scarcerata un mese dopo, nel gennaio 2021.
Il processo a Leonora Messing si svolgerà ad Halle a porte chiuse e la sentenza è prevista non prima di maggio. Cosa rischia? Fino a dieci anni di carcere.
Secondo le stime ufficiali, ci sono ancora 61 cittadini tedeschi nei campi nel nord della Siria, oltre ad altre 30 persone che hanno legami familiari con la Germania.
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