DI LUCIANO RAGNO
E’ già venerdì.
Riflessioni di un giornalista che si guarda intorno.
Lo sfregio dei no vax.
Ieri era il giorno della Memoria. Tutto il mondo civile si è commosso. E ha ricordato.
Tutto il mondo, meno angoli di inciviltà , qua e là per l’Italia. Qui è andato in scena l’insulto alla Memoria.
Lo racconta, nella freddezza della cronaca, Repubblica.it:
” Camicie a righe stese a Perugia, simili a quelle dei deportati nei campi di concentramento. Le bandiere d’Israele sventolate in strada a Torino con la scritta a pennarello ‘1938-2022”, l’anno dell’entrata in vigore delle leggi razziali e oggi. I volantini diffusi davanti alle scuole, sempre in Piemonte, in cui si fanno paralleli tra il Ventennio e il green pass. O il cartello che paragona le discriminazioni e lo sterminio degli ebrei alle norme anti Covid a Sesto Fiorentino, sul monumento al Partigiano. E, ancora, a Belluno le stelle di David vicino al Qr Code”.
I senza vergogna intorno a noi. E c’è chi li applaude. Tutti senza vergogna.
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Immagine: Camicie a righe stese a Perugia. Anche la mia Umbria nel vortice della vergogna. L’Umbria di San Francesco.