DI CLAUDIA SABA
Avevamo bisogno di speranze in un contesto politico senza più certezze.
Amarezza e delusioni da placare, una casta sempre più casta e cittadini tenuti a debita distanti dalla politica.
I cinque stelle…un miraggio per molti.
Promettevano di aprire il parlamento come una scatoletta di tonno.
E la gente li ha seguiti.
Con l’entusiasmo, la partecipazione, la voglia di riportare dignità nei palazzi, e soprattutto un metro di giudizio più “giusto”.
Avanti per meriti e non più per compiacenza.
Fino al 2018, quando il movimento entra nel governo da protagonista.
Con un 33% secco e chiaro ma non abbastanza per governare da soli.
E da qui parte la débâcle a cinque stelle.
Prima con la destra e poi con la sinistra.
Un po’ di qua e un po’ di la’ pur di restare.
Tutto chiaro.
Ma bruciava troppo ammettere la verità.
E così si è preferito concedere il beneficio del dubbio, anche a personaggi che non meritavano.
Meglio restare in bilico, aspettare, riflettere.
Intanto i traditori instillavano odio con conseguenti spaccature sempre più ampie all’interno del movimento stesso.
Do’ atto a Di Battista, palesemente contro questo governo, di non aver mai dato giudizi sul vero voltagabbana, uscito definitivamente allo scoperto con le ultime elezioni del presidente della Repubblica.
“È il momento che anche dentro i cinque stelle, si apra una profonda riflessione”, ha detto ieri Di Maio.
Il traditore “raffinato”, il
“bibitaro” criticato fino a ieri da quasi tutti i giornalai compiacenti che oggi invece lo osannano.
Ma forse è un bene.
Oggi i cinque stelle iniziano a capire.
E nonostante lo sconcerto di molti, chi si è allontanato dal movimento forse adesso tornerà.
Soprattutto per come stanno andando le cose.
Conte ci ha provato a proporre una donna, le ha provate tutte, ma quel coltello affilato dietro la schiena non se lo aspettava proprio.
E quando lascerà, sarà ben fatto.
Certi traditori vanno smascherati e non alimentati.
L’ex Presidente del consiglio non può permettersi di perdere la sua credibilità per chi ha solo brama di potere e sta facendo affondare il m5s.
Colui che solo lo scorso anno diceva “mai Draghi”
E invece…
Ha cambiato bandiera per mantenere la sua comoda poltrona.
Non mi stupirei se Conte fondasse un suo partito insieme a Di Battista.
Solo così i cinque stelle potranno rialzarsi.
In caso contrario, alle prossime elezioni, saranno pari allo zero.
E questo “lui”, lo sa molto bene.