AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SERGIO MATTARELLA

DI MARINA NERI

 

 

Al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella;

Al Presidente della Regione Calabria;

Al Commissario alla Sanità della Calabria.

Cosa rimane a un cittadino quando il suo Diritto diviene peregrinazione, questua, supplica?

Cosa resta di una Civiltà quando dinanzi alla legittima domanda di Vita si risponde solo facendo “spallucce”?

Cosa resta di uno Stato quando la Dignità di un ammalato viene messa nella colonna di un foglio excel accanto alla voce “profitto/perdita”?

Cosa resta di noi?

Non è nel “budget”. Sarebbe stato risposto al papà di un bimbo con disabilità per un presidio sanitario essenziale per la sua esistenza.
E lo stato di necessità?
L’indifferibilità, l’urgenza?

Lo Stato non può essere una calcolatrice. La Vita non può stare nella colonna dei debiti.

Ma non è più tollerabile la risposta “non è nel budget”
Non lo è costringere una famiglia ad interessare stampa e magistratura per ottenere ciò a cui ha diritto.
Non lo è fare sentire inutile ogni cittadino ed i suoi sforzi.

Esigiamo rispetto, esigiamo la coerenza dei fatti che seguano le parole, esigiamo la cura , esigiamo la Dignità , voce che nei bilanci dell’Asp troppo spesso è depennata.