UNA DOMANDA PER BIDEN E PREDECESSORI

DI MICHELE PIRAS

 

Non nutro alcuna simpatia per Putin, ma una domanda al Presidente Biden e a tutti i suoi predecessori succedutisi dal 1991 a oggi andrebbe fatta.
Giusto per capire cosa avrebbero fatto loro se, da sconfitti di una guerra durata decenni, si fossero visti progressivamente circondare da una Alleanza militare estranea e tendenzialmente ostile.
Se ai propri confini avessero visto “movimenti di truppe” per decenni.
Se avessero visto fiorire basi militari a qualche chilometro da casa, installare missili a lunga gittata in cortile.
Cosa avrebbero fatto se qualcuno li avesse circondati.
Perché allora si poteva fare altro: coinvolgere la Russia post sovietica in una nuova grande stagione di dialogo e pace.
Invece si è scelta la strada dell’espansione a Est, dell’esclusione, della competizione e poi delle sanzioni, delle accuse, dell’inasprimento delle relazioni.
E non raccontate barzellette sulla democraticità e l’europeismo ucraino.
Che sono tutte mezze balle.
E Putin non lo fai ragionare mostrando i muscoli e sfidandolo per vedere chi è più macho.
Servirebbe invece una nuova Ostpolitik, una nuova grande idea di Europa e di rapporto con il suo Est.
Perché tutto il resto non farà che riprodurre l’errore e non indebolirà Putin, ma le ragioni della Pace e della Democrazia.
E questa è certamente una scelta politica possibile, la meno creativa e la più stupida peraltro, ma soprattutto sarebbe una disgrazia e una sconfitta per tutti.