DI LUCIANO RAGNO
E’ già domenica.
Riflessioni di un giornalista che si guarda intorno.
Ma cos’è questo mondo ?
Inizio anni ’90. Vado nel Mali con una delegazione delle Nazioni Unite. E’ sera, in un villaggio di poche capanne sulla riva del Niger. L’unica luce è quella di una Luna, splendida. Alcune donne ballano, due hanno il figlio aggrappato alle spalle. I vestiti hanno colori forti. Gli uomini battono sui tamburi. Il fumo di un arrosto si avverte ovunque. E’ festa in onore degli ospiti stranieri.
Parlo con un giovane maliano che ci fa da guida. Forse è l’unico della zona che ha avuto la fortuna di studiare a Bamako, la capitale.
Gli chiedo quale sia la tradizione che più allontana il Mali- ma non solo questo Paese – al di là dello sterminato deserto del Sahara, dalla Società civile. Dal progresso dei costumi.
Il giovane mi indica le donne che stanno ballando. “Come qui e altrove è considerata la sessualità della donna. Da un’eternità. Fin da bambina, con la crudele pratica della mutilazione genitale”.
Mi chiedo: ma cos’è questo mondo che va sulla Luna, vince le malattie, fronteggia la Natura violenta ma non elimina questa crudeltà? Adesso è così ma questo mondo ci riuscirà. Il progresso civile trasformerà la crudeltà in un ricordo.
Riparto dal Mali. Passano gli anni, tanti.
Mi alzo e leggo che oggi il mondo ci ricorda che la mutilazione genitale è ancora praticata e spesso nemmeno condannata, non solo nel Mali ma in tanti, troppi, altri Paesi.
Mi chiedo: ma cos’è questo mondo che affronta con coraggio le epidemie, decide tutto con un clic e addirittura sogna Marte ma non cancella questa crudeltà ?
Quella mia speranza in una sera di Luna piena nel villaggio sulla riva del Niger.
Era un’illusione.
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Immagine: Oggi è la Giornata delle mutilazioni genitali femminili , la sigla è MGF. Fonte : Prodigio.it