DI LUCIANO RAGNO
E’ già lunedì.
Riflessioni di un giornalista che si guarda intorno.
Sono sul pianerottolo.
Ieri, a mezzogiorno, davanti alla TV. Ascolto Francesco, il Papa della gente. E imparo che devo cominciare a fare attenzione a chi mi sta vicino. Ad afferrare brandelli di speranza a un passo da me. A scoprire che non c’è solo quell’esercito di egoisti, arroganti, litigiosi, violenti che riempiono le pagine dei giornali e i Tg.
Ci sono “I Santi della porta accanto”.
Francesco li ha indicati. Tutti gli uomini che, a mani nude, hanno scavato per cinque giorni nel disperato tentativo di salvare il piccolo Rayan finito in un pozzo. Non ci sono riusciti. Hanno fatto l’impossibile. E tutto il popolo marocchino si è subito stretto attorno alla famiglia di Rayan.
E poi Francesco ha indicato gli abitanti di un paese del Monferrato che hanno esaudito l’ultimo desiderio di un giovane ghanese colpito da tumore : “Vorrei morire fra le braccia di mio padre in Ghana”. In pochi giorni tutto superato: soldi e pratiche burocratiche.
Ci sono “I Santi della porta accanto”.
Commozione e riflessione mentre spengo la tv. Grazie Francesco, Papa dell’oggi.
E se permettete, un pizzico di orgoglio. Francesco nel raccontare le due storie di cronaca ha esordito dicendo :
“Ho letto questa mattina sul Messaggero…”.
E, improvvisamente, sono tornato a quando su “Il Messaggero”, leggevo la mia firma. E, sfogliandolo, mi macchiavo le dita d’inchiostro.