DI GIOACCHINO MUSUMECI
La lite in seno al Movimento, il ricorso di tre attivisti nel momento più pesante della storia pentastellata, l’accanimento giornalistico contro un solo politico e l’improvvisa esaltazione di un competitor palesemente inferiore, testimoniano che il paese è sporcato da troppa disonestà intellettuale.
Grottesco l’elettorato in difesa del ministro Di Maio, statista da un giorno all’altro. Nessuna domanda sul perché di un’ incoronazione proprio da coloro che hanno sempre considerato Di Maio una ciabatta.
Difendevo il Ministro dagli attacchi di coloro che pretendevano, solo da lui, la soluzione del conflitto Afghano. Sono i medesimi fenomeni che oggi lo esaltano. Ma le cose sono cambiate, Di Maio è indifendibile, è scaltro, furbo, col Movimento non c’entra niente di niente.
Ma cari scatenati supporters, ha senso, a parte le balle tipo “mai con questo, mai con quello”, consacrare un politico per l’allergia all’establishment e poi esaltarlo ancor più se dell’establishment contro cui si schierava fiero, oggi rappresenta una bretella…
Tutto ciò che leggo, quando annoto l’incoerenza del Ministro di Maio, (incoerenza storica su cui non mi sono mai soffermato perché il compromesso politico ha comunque senso) è un refrain infantile e piagnucoloso sui falsi grillini che favoreggiano il sistema.
Il tutto senza discriminare chi è passato dal grillismo acuto al Draghismo cronico.
Misericordia, è l’unica cosa che provo per l’utenza nelle vesti di inquisizione supergrillina manichea. Fate da paravento alla spocchiosa poraccitudine di chi a suo tempo ha lavorato per l’espulsione di Morra e Lezzi, e oggi invoca libertà d’espressione.
L’opera del Ministro va ben oltre il compromesso politico di cui non capite una cippa, qui si manovra per esautorare Conte, si tratta proprio del campo in cui il ragazzo è diventato geniale.
Obnubilati dalla propaganda del Masaniello postgrillino oggi partigiano di un governo nato CONTRO IL MOVIMENTO, gridate alla contaminazione della base.
Bene, oltre aver appreso il termine “sistema” e non saper scrivere altro, vi dico cosa contamina la base: l’ignoranza, quella sedimentata e stratificata, annidata nell’utenza che ha derubricato il cervello ad accessorio impolverato e dimenticato da qualche parte.