DI RAFFAELE VESCERA
In un Sud già impoverito e costretto ad emigrare da decenni di politica antimeridionale dei governi italiani, s’abbatte l’ennesima clava sulla testa dei pochi che riescono a lavorare nella propria terra.
Questa volta non si tratta di un’azienda in crisi costretta a chiudere, ma della multimiliardaria Pfizer che negli ultimi due anni grazie ai vaccini anticovid ha fatto decine di miliardi di Euro di superprofitto. Ben 36 miliardi solo nel 2021. Dipendenti e sindacati denunciano il rifiuto di essere persino ricevuti dall’azienda per avere spiegazioni dopo anni di lavoro in condizioni precarie.
Il governo ha tutti gli strumenti per impedire questa sciagura, ma dubitiamo che il “liberista” Draghi voglia intervenire contro quest’ennesimo atto di di liberismo selvaggio.
Intanto sindacati e partiti hanno preso posizione come riporta il Fatto Quotidiano: “Evidentemente i miliardi di euro incassati durante la pandemia non sono abbastanza”, ha sottolineato il leader di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni che ha presentato un’interrogazione parlamentare. “È l’ennesimo colpo al cuore industriale del nostro Paese, dimenticato dalla politica e da tempo alla deriva. Un impoverimento che colpisce direttamente famiglie e cittadini. Non è una novità perché sappiamo bene come funziona: privatizzare i profitti e socializzare le perdite. Ma è qui che dovrebbe intervenire lo Stato, il pubblico”.
“Chiediamo immediatamente che l’azienda cancelli l’ipotesi di licenziare, così come chiediamo a gran voce l’intervento del Mise e dei governi nazionale e regionale per definire la vertenza”, aggiunge il segretario del Pd provinciale catanese, Angelo Villari.
“La Regione batta un colpo e difenda il futuro di centinaia di famiglie”, invoca poi la consigliera regionale del M5s, Jose Marano. “Gli interessi delle multinazionali non possono umiliare il territorio e qui la politica regionale deve dare un colpo di reni. Già lo scorso ottobre avevo preso parte al sit in di protesta dei sindacati e avevo chiesto risposte a Musumeci che sono state inesistenti. Adesso davanti a questo disastroso quadro il presidente della Regione, invece di flirtare con i partiti del centrodestra pietendo una ricandidatura, vuole esercitare il suo ruolo e convocare un tavolo con azienda e parti sociali? In un periodo così florido per Pfizer appare profondamente ingiusto pianificare un futuro lacrime e sangue per uno stabilimento, come quello catanese, affidabile, produttivo e con alte professionalità”.
Se per davvero gli autori di queste dichiarazioni credono in quel che dicono, si mettano di traverso, anche con pubbliche proteste e minacce di crisi di governo. Non c’è altra strada per fermare la mano famelica delle multinazionali a caccia di massimo profitto.