DI NICOLA FRATOIANNI
«La preside non ha creduto alle parole di una ragazza che è andata da lei per dirle di essere stata abusata, rideva in faccia alle studentesse che si rivolgevano a lei per chiederle aiuto, oppure rispondeva loro “ve la siete cercata”».
In questi giorni ho seguito in silenzio la vicenda del liceo Valentini-Majorana di Castrolibero, in provincia di Cosenza.
Ogni testimonianza delle studentesse e delle loro famiglie è un pugno allo stomaco. E se quanto affermato dovesse essere confermato, saremmo di fronte a fatti di una gravità inaudita, raccapriccianti e disgustosi. Il fallimento totale dell’istituzione scolastica.
Non sta a me giudicare, sarà la giustizia a fare il suo corso. Ma, di fronte ad una risposta così forte, unita e matura di studenti e studentesse, non si può rimanere in silenzio. Anni di denunce cadute nel vuoto e alla fine hanno dovuto occupare l’istituto per far sentire la loro voce in un ambiente, da quanto emerge, omertoso e profondamente impregnato di sessismo e patriarcato.
Oggi però, dopo tanta sofferenza, tutto il Paese è con loro e pretende verità.
Il minimo che possiamo fare è dimostrare loro che lo Stato è presente. Non possiamo fallire di nuovo.