DI RAFFAELE VESCERA
Ricordate il glorioso Borghezio leghista d’antan che si vantava della fede fascista e del razzismo antinapoletano, urlando “Napoli è una fogna da derattizzare”? Beh, da perfetto padanleghista, ne ha combinata un’altra delle sue.
A Ventimiglia, pretende di salire gratis, lui e la sua scorta, su un treno per Nizza. Il giovane controllore napoletano gli dice educatamente che, seppure parlamentare, tale privilegio non è previsto su quella tratta ferroviaria per l’estero.
Per tutta risposta, il prode Borghezio al grido di “lei non sa chi sono io”, minaccia il controllore di ritorsioni e gli sputa addosso, come denunciato dal dipendente delle ferrovie e dal capotreno che, a Mentone, chiama la polizia francese e lo fa scendere dal treno.
Borghezio, rinviato a giudizio dalla magistratura italiana, raccontando una versione diversa, sostiene che si sarebbe trattato di qualche goccia di saliva saltata per caso dalla sua bocca, e che il controllore era russo, poiché parlava in modo che non sembrava italiano. Bel modo di definire un napoletano.
Borghezio, che ha fatto ricorso alla Commissione Europea per chiedere l’immunità, parla di “persecuzione politico-giudiziaria nei suoi confronti”, ma la commissione giuridica gli ha dato già torto.
Ora l’UE si pronuncerà lunedì , mentre l’udienza del processo in Italia è fissata per il 19 febbraio.