IL RISCHIO DI IMMINENTE CONFLITTO PORTA SCONQUASSO NEI MERCATI

DI VIRGINIA MURRU

 

E Piazza Affari non poteva fare eccezione in questa crisi geopolitica che tiene tutto il pianeta con il fiato sospeso, come se la pandemia fosse uno scherzo. I titoli delle banche sono i più colpiti, basti citare Banco Bpm a -7,15%, che fa seguito ad un rally di fine settimana scorso, dopo che si era ventilata l’ipotesi di un’opa da parte di Unicredit, che intanto oggi è tra le peggiori del listino, con -6,22%.

Ma la scossa colpisce anche Bper Banca, con -6,05%, Intesa Sanpaolo -5,88.

Vanno a picco anche i titoli del settore automobilistico, con Cnh Industrial, a -5,61%, Stellantis a – 4,78%.

Più circoscritto il settore energia, che presenta cali più contenuti, con Eni a -2,17%, Hera a -1,82% e Italgas a -0,91%.

Il clima di tensione alimentato dalla crisi in Ucraina non poteva portare serenità nei mercati, sensibili quali sono a qualunque rischio di destabilizzazione di carattere internazionale, e pertanto non ha sorpreso l’incursione di questo impatto nelle piazze di tutto il mondo. In situazioni d’instabilità non c’è per ovvie ragioni propensione alle contrattazioni e gli investitori si mantengono in una linea di cautela.

Si tende a puntare sugli asset che comportano meno rischio, anziché sull’azionariato, e quindi sui titoli di Stato. Nelle piazze europee sono in rialzo i prezzi delle commodities (in particolare grano), dato che le forniture fanno riferimento proprio ai due Stati protagonisti delle tensioni internazionali, ossia Russia e Ucraina. Sale anche il prezzo del gas, per le medesime ragioni.

Al momento il FITSE-MIB è a -3,44%, e lascia sul campo circa 4 punti, soprattutto per la pessima performance del settore bancario. Ma naturalmente Piazza Affari non è l’unica vittima di questi venti di guerra che continuano a soffiare implacabili, senza alcuna svolta nei canali diplomatici che indichi la soluzione della crisi.

In Francia il CAC 40 viaggia a -3,50%, a Francoforte il DAX 40 è a -3,70%, a Madrid l’IBEX 35 è a -3,25%. Il Ftse 100 di Londra a -2,60% e sugli stessi valori anche l’AEX di Amsterdam.

In calo a 1,135 l’euro/dollaro, mentre lo spread ha raggiunto stamattina i 170 punti, performance sul tenore del 2020, l’impatto è dovuto alla vendita massiccia di Bund nell’ultima seduta, visto il clima di rischio è considerato un bene rifugio.

Intensi acquisti di beni rifugio quali dollaro, oro, titoli di Stato Usa, sono il chiaro riflesso dell’atmosfera di attesa e timore verso il pericolo che viene da Russia e Ucraina, dove al momento non c’è segnale di de-escalation delle tensioni, nonostante gli sforzi diplomatici di tanti Paesi per arrivare ad un’intesa che escluda l’avvio di un conflitto, il cui esito, visti gli schieramenti, è molto incerto e tempestato di pericoli in particolare per l’Europa.