DI VINCENZO G. PALIOTTI
Sono tanti gli anni che ti porti, e te li porti ottimamente; vedi io ti parlo al presente perché tu sei nato il 15 febbraio del 1898 e qualcuno dice che sei morto il 15 aprile 1967, qualcuno dice ma nessuno ne è sicuro perché per quanto ci riguarda, a me e a tanti milioni come me, tu non sei mai morto e quindi non ha senso parlare di te al passato.
I tuoi lazzi, frizzi, le tue gags, lo testimoniano così come i tuoi: “ma mi faccia il piacere”, “i suoi modi sono interurbani”, Io ho fatto tre anni di militare a Cuneo”, “Signori si nasce ed io lo nacqui”, un frasario che si sente spesso con questi termini che a distanza di anni da quando tu li hai “inventati” sono divenuti modi di dire di uso comunissimo.
I tuoi film ancora oggi sono visti da un pubblico nato tanti, tanti, tanti anni nati dopo quel 15 febbraio del 1898.
E se qualcuno ammette che tu non ci sei più e solo per “raccomandarsi” alla tua protezione, si perché sembra assurdo ma qualcuno nella nostra città, Napoli, pensa che tu abbia veramente queste possibilità.
Per cui, detto questo, tanti auguri caro Principe De Curtis, come ti chiamano ancora oggi tanti e non per “sfruculiarti” ma per il grande rispetto che un artista come te merita.
Unico, inimitabile, irraggiungibile, nessuno ti potrà mai eguagliare, campasse pure 124 anni, come quelli che compi tu oggi.
Auguri Totò, arrivederci e grazie al prossimo anno, ai tuoi 125 anni di vita. E scusa se mi sono preso la libertà di darti del tu ma per noi napoletani, rispettando il tuo titolo, sei semplicemente Totò, proprio come uno di famiglia.