RENZI CONTRO IL SUPERBONUS DELL’EDILIZIA

DI GIOACCHINO MUSUMECI

 

Fallita la rappresaglia contro il RdC, Bin Arabin Renzi cambia target, ora ce l’ha col superbonus grillino.
Anche una medusa moribonda capirebbe che il superbonus ha movimentato il panorama atrofizzato dell’edilizia ma ogni misura grillina per gli “Italovivi”, lo sappiamo, è sbagliata di default.
Renzi infatti sostiene che le frodi sono state “permesse da leggi scritte malissimo”.
Ora al netto delle leggi grilline migliorabili come tutte le norme del mondo, se certe cose le dice Renzi, autore della riforma costituzionale scritta coi piedi della Boschi, c’è da crederci visti i risultati annoverati negli almanacchi delle figure di merda renziane.
Se non fosse per l’informazione polarizzata contro il Movimento, e se non fosse che data la sua onestà Giuseppe Conte sta sui cosiddetti quasi a tutti, compresi alcuni nel suo stesso partito, quelli come Renzi, e sono tanti, potrebbero al massimo fare le alghe di professione nell’acquario di Genova, diciamolo.
Ma a proposito di leggi scritte coi glutei, forse Bin Arabin non ricorda le picconate leggendarie al “Jobs act” sferrate dalla consulta, i giudici sembravano minatori.
I criteri per le indennità ai lavoratori licenziati, tanto per dirne una, erano, che sfiga, incostituzionali.
Quindi Renzi, piuttosto che esprimersi su leggi altrui, faccia le conferenze in Arabia dove il cuneo fiscale è quasi azzerato perché, come piace a lui, più o meno si lavora gratis; cioè l’obbiettivo delle riforme in nome della flessibilità ( leggi precarietà assoluta) che amano tanto i leccapiedi di Draghi e l’opposizione farlocca di Giorgia Meloni.