DI LUCIANO RAGNO
E’ già mercoledì.
Riflessioni di un giornalista che si guarda intorno.
Quella danza all’alba.
Arrivo in Alaska. Mi avventuro a bordo di un battello. E’ l’alba di un giorno d’estate. Un freddo secco, punge ma non fa male. .
In piedi a prua mentre il battello avanza lentamente nel silenzio. Il fruscio del motore chiede scusa del disturbo. Una parete azzurra fatta di ghiaccio si specchia su un mare calmo. Anche l’immenso iceberg dà il buongiorno al mondo.
A un tratto le onde si increspano, si agitano. E poi s’innalzano.
Che sta succedendo?
Spunta lei, elegante, un balzo. Poi le altre, una decina. Tutte insieme cominciano una danza. Si intrecciano. Si separano. Tornano ad abbracciarsi .
Bolle di acqua che diventano palloni argentati che volano. Il cielo si unisce al mare nell’applauso alle danzatrici. Anche il vento, stupìto, si attenua per osservare.
E all’improvviso, un suono, un attimo ancora un altro. Un grido che sa di gioia. Diventa un coro. Ora ballano e cantano.
Mi illudo che loro, le balene- perché le danzatrici sono balene appena arrivate dai caldi mari del sud per riprodursi- diano il buongiorno al giornalista venuto da lontano in questo mondo fatto di silenzio ai confini del mondo fatto di rumori.
Su un palcoscenico incantato senza sipario va in scena la commedia della vita.
Protagoniste le balene. Quelle balene che qualcuno elimina con arpioni e colpi di fucile. IL dollaro non ama la bellezza.
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Oggi è la Giornata Mondiale per la difesa delle balene. Fonte dell’immagine: Quotidianonazionale.it