DI GIANCARLO SELMI
Sono ciclici. Ci hanno frastagliato i cosiddetti per un anno con il reddito di cittadinanza, adesso è il turno del superbonus 110%.
Le argomentazioni? Sempre le stesse. La monotematicità tipica di chi ha difficoltà ad argomentare. Di chi si poggia a pretesti, per attaccare.
Chi attribuisce al superbonus 110% i quattro miliardi di truffe, o mente sapendo di mentire, oppure non conosce le norme che regolano l’erogazione del credito d’imposta e della sua cessione, riferite al superbonus stesso.
Intanto le truffe attribuibili al superbonus 110% ammontano a 132 milioni e rappresentano il 3% dei 4 miliardi di cui si parla. Il Restante 97% è ripartito fra gli altri bonus edilizi, con la maggior fetta a carico del bonus facciate, quello sì fatto male, anzi malissimo e partorito dal PD. Però, “stranamente” nessuno ne parla.
Poi ci sono le numerose “asseverazioni” richieste, le responsabilità penali e civili degli asseveratori (ingegneri e commercialisti), che rendono la truffa pressoché impossibile.
Ora che spari cavolate la merlina, si capisce, ma che lo faccia il lucertolone ed il suo ministro preferito, lo stesso che per presentare la legge di bilancio, ci ha impiegato tempi biblici, giungendo al 30 dicembre ed evitando l’esercizio provvisorio a colpi di fiducia, rende lo scenario grottesco. I migliori che sparano cavolate è degno di una brillante sit com. La credibilità della presunta competenza divina di questi tecnocrati, subisce colpi sempre più mortali, ma tende a scomparire, nello stesso tempo, quell’alea di superiorità attribuita loro dagli scribacchini di regime.
Difficile non attribuire l’uscita ad un desiderio di vendetta, tanto quanto sia difficile che il dragone non conosca numeri e leggi. Il lucertolone si vendica dei 5 Stelle che hanno impedito il suo trasloco al Colle, dimostrando di avere umanissimi difetti e sconfiggendo, per sempre, la pretesa origine divina.
È finalmente arrivata la comunicazione ufficiale che “Sua Vendicatività” sia uno di noi. E che appartenga alla parte del genere umano disposta a sacrificare il bene comune per soddisfare ego ed arrivismo. La parte peggiore? Forse, fate voi. Sicuramente di quella parte di umanità non dotata di ciò che si pretenderebbe da un servitore dello stato.