MISE. 678 MILIONI ALLE PMI PER INVESTIMENTI 4.0 E RISPARMIO ENERGETICO

DI VIRGINIA MURRU

In arrivo per le Pmi 678 milioni da destinare agli investimenti 4.0 e risparmio energetico. Si tratta del decreto firmato dal titolare del Ministero per lo Sviluppo Economico, Giancarlo Giorgetti, attraverso il quale si istituirà un regime di aiuti volti a sostenere le piccole e medie imprese italiane che realizzeranno progetti innovativi legati alle nuove tecnologie, economia circolare e risparmio energetico.

Il decreto del Mise disciplina i finanziamenti derivanti dal programma d’investimento europeo ‘React-Eu’, e Fondi di coesione. Così si è espresso al riguardo il ministro Giorgetti:

“In qualità di ministro dello Sviluppo Economico è mio dovere tutelare le imprese italiane, segnalando tutte le risorse e gli strumenti utili a sostenere gli investimenti in progetti innovativi, che mirino a ridurre l’impatto energetico sui processi produttivi.

Ritengo che questa sia un’altra importante linea d’azione da perseguire per affrontare, in una logica di medio e lungo periodo, i rincari energetici o ‘caro bollette’. Per mantenere la competitività sul mercato – aggiunge il ministro – è necessario passare attraverso l’ammodernamento degli impianti e l’utilizzo di nuove tecnologie, le quali, oltre ad incrementare la produttività e contribuire alla sostenibilità ambientale, favoriranno lo sviluppo e l’occupazione.”

Delle risorse previste per il nuovo regime di aiuti, 250 milioni saranno destinati agli investimenti da realizzare nelle regioni del Centro-Nord, quali Lombardia, Piemonte, Valle d’Aosta, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Marche, Ligura, Umbria e Province Autonome di Trento e Bolzano.  428 milioni saranno invece impiegati per le regioni del Mezzogiorno; di tali risorse, una quota pari al 25% sarà diretta a progetti presentati da micro e piccole imprese.

Il decreto inoltre prevede che l’importo massimo agevolabile per ogni investimento non potrà essere superiore ai 3 milioni di euro, e dovrà mirare a favorire la trasformazione digitale nell’attività manifatturiera delle Pmi, tramite un utilizzo di tecnologie abilitanti individuate dal piano ‘Transizione 4.0’.

Particolare attenzione avranno i progetti che hanno il fine di favorire l’economia circolare, la sostenibilità ambientale e risparmio energetico, nell’ottica della ‘transizione energetica’ prevista da specifiche norme dell’Ue.

Per avere diritto agli incentivi, le imprese non dovranno tuttavia avere effettuato nei precedenti due anni (nella presentazione della domanda), una delocalizzazione verso stabilimenti fissati in altra parte dello Spazio Economico Europeo (SEE), e che realizzi prodotti o servizi che risultino oggetto dell’investimento. L’impresa che presenta la richiesta inoltre si impegnerà a non procedere in tal senso fino ai 2 anni successivi al completamento dell’investimento in oggetto.

Le suddette agevolazioni saranno concesse tramite l’utilizzo delle possibilità offerte dal ‘Temporary Framework Comunitario’.
Al momento il decreto è all’analisi della Corte dei Conti, che provvederà alla sua registrazione. Le Pmi interessate agli incentivi dovranno presentare una domanda rispettando termini e modalità che saranno a breve precisati da un ulteriore provvedimento ministeriale.