DI LUCIANO RAGNO
E’ già lunedì.
Riflessioni di un giornalista che si guarda intorno.
Un lampo di amore.
Il mondo impaurito si sveglia e sente il suono di un violino che soffoca il rullo dei tamburi di una guerra scellerata.
Un lampo di umanità in un cielo illuminato da lampi di crudeltà.
Suona il “Violino del Mare” realizzato con il legno di un barcone usato dai migranti con il sogno del domani.
Domani il violino si unirà ad altri strumenti costruiti con lo stesso legno. E allora nascerà un’orchestra che porterà nel mondo la speranza alla partenza, l’accoglienza all’arrivo, il dolore per chi ha visto naufragare un sogno.
E suonerà anche contro la guerra. Tutte, anche quelle dimenticate da Dio e dagli uomini.
Un segnale di coscienza e di testimonianza ancor più significativo perché gli strumenti sono realizzati da detenuti nel carcere di Opera Milano dove è in attività un laboratorio di liuteria.
Le note del “Violino del Mare” stanno portando a Kiev l’abbraccio del mondo a chi soffre sotto lo scarpone chiodato della violenza.
Buonviaggio umanità.
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L’iniziativa rientra nel “Progetto Metamorfosi” della Fondazione Casa dello Spirito e delle Arti che ha portato nel carcere dieci barconi da Lampedusa proprio per costruire strumenti.
Immagine: Carlo Lazzaroni suona il “Violino del mare”. Fonte: italialife24.