DI GIANFRANCO MICALI
In tutti questi anni durante i quali ho frequentato Facebook non mi erano mai mancate le parole. Da quando è iniziata la terribile invasione russa in Ucraina ogni considerazione su quanto ci accade o ci attornia quotidianamente mi appare del tutto inadeguata e sproporzionata.
Anche se siamo lontani da quel fronte e dalle sofferenze di un popolo proditoriamente aggredito la guerra riesce a inebetire e a paralizzare l’esistenza di chi possieda un minimo di sensibilità.
Ammiro e invidio chi scende in piazza a manifestare in favore della pace, e in Russia con gravi rischi, ma non ho più l’età per farlo ancora o per credere che due spietati dittatori come Putin e Lukashenko ne vengano in qualche modo positivamente influenzati
E mi rammarico davvero di questa mia apparente rassegnazione, felice nel contempo di scoprire invece che tanti tantissimi giovani in tutto il mondo lancino agli anziani disillusi un sottinteso rimprovero e credano, nonostante tutto, di poter cambiare il mondo in meglio.