QUALCUNO CHE ALZI LA MANO

DI MASSIMO RIBAUDO

 

Ieri, per dichiarazione stessa del Ministero dell’Educazione, nelle scuole russe si è tenuta una lezione virtuale sulla “necessità della missione di liberazione dell’Ucraina”. Gli studenti hanno imparato “il pericolo che la NATO rappresenta per noi” e “perché la Russia ha deciso di difendere i cittadini del Donbass”.
In Russia, dagli zar, a Stalin, per poi passare al regime sovietico e a quello putiniano, non si può fare una cosa che, personalmente ho sempre fatto. Alzare la mano e chiedere.
“Perché se dobbiamo difendere il Donbass abbiamo invaso tutta l’Ucraina?”.
“Dopo Hitler, con il quale avevamo fatto patti, qualcuno ha mai attaccato direttamente la Russia?”
“Perché, se siamo i liberatori del popolo ucraino, loro scappano dalle nostre bombe e vanno in Occidente, anziché venire da noi?”.
“E se siamo i liberatori, perché la maggioranza degli ucraini ci spara addosso?”.
Cinquant’anni fa, facendo questo tipo di domande sui fatti italiani, prendevo ottimi voti ed ero valutato molto positivamente.
Chiaramente vanno fatte domande anche nelle scuole Usa, e in quelle israeliane, le indiane, le cinesi.
In tutte le scuole gli studenti devono porre domande critiche e sovversive rispetto a un’interpretazione ufficiale.
Anzi, questa è proprio la tipologia di domanda cardine da porre a ogni autorità.
Dubitare della versione ufficiale in base a dati e fatti reali.
Per me questa è una delle funzioni fondamentali dell’educazione. Insegna a pensare.
E ad evolverci.