DI LUCIANO RAGNO
E’ già mercoledì.
Riflessioni di un giornalista che si guarda intorno.
Ultimora: ” E’ colpa dei gay”.
Sale sul pulpito nella Cattedrale del Cristo Salvatore di Mosca. E’ il giorno del perdono. I fedeli si attendono una parola di pace e di conforto davanti a una tragedia che li sta travolgendo. E travolge il mondo. Sono certi che la massima autorità religiosa in Russia saprà rasserenare l’animo.
Silenzio nella Cattedrale.
L’arcivescovo Kirill I°, patriarca ortodosso di Mosca e di tutte le Russie, si avvicina al microfono:
“Stiamo parlando di qualcosa che va oltre le convenzioni politiche. Parliamo della salvezza umana. Ci troviamo in una guerra che ha assunto un significato metafisico. Le parate dei gay dimostrano che il peccato è una variabile del comportamento umano. Questa guerra è contro chi sostiene i gay , come il mondo occidentale, e ha cercato di distruggere il Donbass solo perché questa terra oppone un fondamentale rifiuto dei cosiddetti valori offerti da chi ritiene di rivendicare il potere mondiale”.*
La messa è finita, andate in pace.
Adesso è tutto chiaro, finalmente. La guerra è colpa dei gay. E io che credevo che fosse la voglia di conquista di Putin.
Sono sempre un superficiale. Devo prima riflettere. Grazie Patriarca.
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Immagine: Kirill I° . Fonte : Corriere .it
* Dall’articolo di Marco Imarisio, inviato del Corriere della Sera.
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