DI IVANA FABRIS
Poi un giorno di questi un certo ragionamento sul tiranno Putin, sul mostro sanguinario, sulla belva, il pazzo, lo psicopatico di successo, il fascionazista, il cane rabbioso come lo ha definito il nostro illustre, meraviglioso, luminoso ministro degli esteri, lo dovremo fare, al netto di tutte le narrazioni.
Perché chi crede che destituendolo, facendolo assassinare, impiccandolo e quant’altro come leggo e sento dire, cambino in meglio le sorti dell’umanità intera, mi sa che sta coltivando non solo una pia illusione ma proprio la volontà più pericolosa dei neocon americani e del più feroce imperialismo targato USA.
(…e adesso via al sei filoputiniana, mi raccomando)