DI LIDANO GRASSUCCI
Piazza del Popolo, Latina esterno giorno. Qui sembra di stare dentro le scene di Storia di Piera di Marco Ferreri. Qui pare che la derivazione metafisica la esenti dalla fisica della storia. Sulla facciata del palazzo comunale la bandiera del Comune e quella europea (sul pennone quella italiana), al palazzo dirimpetto un cartellone in giallo chiede “verità per Regeni”.
Tutto perfetto, come questa urbanistica strideva con la tormentata storia di Piera, ma mi chiedo cosa manca. Sai quando ti accorgi di cosa “riempie” per la sua assenza?
Cosa manca in questa piazza di un marzo inaspettatamente gelido? Cosa manca al quadro. Poi capisco manca la contemporaneità, manca oggi, manca farci parte della tragedia collettiva di oggi. Manca la bandiera dell’Ucraina sotto la torre cittadina, a fare da “barba” al balcone dove si è affacciato uno di noi che alla Ucraina mosse guerra, che dovrebbe ricordarci che essere cattivi non è esclusiva di “altri” ma presente in noi.
Mettere lì la bandiera della Resistenza, una una città che fu consenso, segna, simbola, spiega. E’ dovere.
Davanti chiediamo la verità per Regeni e dio sa di quanto sia giusto, ma proprio perché è giusto chiedere quelle verità è doveroso mettere la bandiera Ucraina li.
Lo dico non barando sull’imbarazzo che viene nel mio profondo, e nel profondo di tanti come me che avevano creduto come diceva Giorgio Gaber, che la Russia andava piano ma lontano. Capii presto l’errore amando da socialista il dissenso ma… Gagarin che lasciava gli americani col naso all’insù mi piaceva, ed ora non più.
L’Ucraina è difficile dispiace alla destra che ama Cesare, e Putin è un Cesare, dispiace alla sinistra che odia le libertà liberali. Dispiace a chi prega perchè si sogna dissoluta ed europea nel Can Can. E dispiace ai vili che non sopportano l’aumento del caffè e non capiscono a che pro combattere per la libertà, quella italietta del “con la Franza o co la Spagna basta che se magna”.
Ma c’è anche un altro tipo di italiano, quelli come Angelo Brunetti detto Ciceruacchio gonfaloniere de Campo Marzio… a tempo perso “omo”