DI MARINO BARTOLETTI
Piccolo momento di vita da condividere con gli amici che seguono con affetto questa pagina e che mi perdoneranno se per una volta non parlo di personaggi famosi o “straordinari”.
Purtroppo tante persone – anche nel dolore – possono avere una loro “straordinarietà”, a cominciare da Domenico un ragazzo che ad Altamura sette anni fa venne ucciso (completamente estraneo e innocente) in un vigliacco attentato di mafia che voleva atterrire una comunità.
“Domi” sognava di fare il calciatore: lo avevano soprannominato “Zidane”. Le sue speranze, il suo futuro e la sua stessa vita lo abbandonarono quel maledetto giorno.
Ieri, presso la parrocchia del SS Redentore, per merito di Don Nunzio, un prete coraggioso e testone, gli è stato dedicato un centro sportivo costruito su terreni recuperati grazie alla buona volontà di tanti. Mi hanno chiesto di intervenire: non ho trovato né argomenti, né chilometri per dire di no.
Ho parlato (soprattutto ai più giovani) dei valori dello sport che sono stati la mia stella polare, assieme a Don Luigi Ciotti che ha fatto vibrare cuori e coscienze con la sua passione e a due bravi procuratori della Repubblica (Giuseppe Gatti e Renato Nitti) che ci hanno trasmesso la loro coraggiosa idea di legalità.
Ho visto tanta commozione e tanta partecipazione. Per me è stato un grande arricchimento
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