LA RAGAZZA CON IL FUCILE DI FERRO

DI RAFFAELE VESCERA

 

Una caramella col bastoncino in bocca per addolcire l’amaro della guerra, un fucile a canne in mano per ricordarne il sangue.
Non un quadro di Vermeer, ma la foto di un padre ucraino, Oleksii Kyrychenko, alla sua bambina di nove anni, appollaiata su una finestra, fucile scarico in mano, ci dona l’immagine che vuol essere di pace per ricordare agli uomini le conseguenze immorali delle guerre.
La bambina, occhi belli e grandi, guarda lontano, verso un futuro sconosciuto, se mai ci sarà, cercando nonna Yelena di ottant’anni e passa, dunque nonna di tutti, che a Pietroburgo, lei russa, manifesta solitaria per la pace, sfidando gli sgherri di Putin.
Una speranza lunga un secolo, che non muore.