DICIAMO BASTA ALL’ODIO ANCHE NEGLI STADI…

DI VINCENZO G. PALIOTTI

 

“Oje vita, oje vita mia…
Oje core ‘e chistu core…
Si’ stata ‘o primmo ammore…
E ‘o primmo e ll’ùrdemo sarraje pe’ me!”
Questo è uno dei cori che si sentono all’interno del nostro stadio Diego Armando Maradona.
Sono cori di pace, di amore e qualche volta di sfottò come quel “Giulietta e ‘na zoccola”, in risposta all’accoglienza ricevuta durante un precedente Verona – Napoli, ironia quindi e non più di tanto. E, comunque, mai augurano lutti, disastri come avviene invece puntualmente e in quasi tutti gli stadi che accolgono la squadra di Napoli nel campionato di calcio. Cori che invocano disastri, “Vesuvio lavali con il fuoco” per dirne uno, e quindi altri morti e sberleffi (buh) per i nostri giocatori di colore.
Quello cioè che è avvenuto anche ieri a Verona, il tutto condito da uno striscione, di guerra, che ha qualificato chi lo ha scritto e chi lo ha esposto, uno striscione che dovrebbe interessare la DIGOS per il contenuto e perché sarebbe anche ora di finirla e di emarginare certa gentaglia dalla vita civile.
A questi va il nostro disprezzo. Alla Lega Calcio e la FIGC il nostro disappunto perché oltre al comunicato che parla, al solito, di una piccola parte di pubblico, aggiungendo la solita multa che niente toglie a chi invece dovrebbe essere giustamente punito, se è vero che viviamo in una società civile, se poi ci siamo persi qualcosa aggiornateci.
Principalmente però si deve finire di considerare lo stadio una sorta di “zona franca” dove tutto è consentito a chi vi si reca non per lo spettacolo ma per sfogare i propri istinti più beceri, più bassi, più incivili.
Il “Comandante Koulibaly”, come lo chiama il coach Spalletti, in risposta allo striscione esposto dai cosiddetti ultras del Verona,  ha prima pubblicato su Facebook la scritta “Le coordinate della felicità” ed una foto di tutta la squadra che gioiva per la vittoria; e poi, successivamente, ha anche postato su Instagram un’immagine con le coordinate 40°50’N 14°15’E ed un messaggio a chi per tutta la gara ha innalzato cori razzisti ed altro: “Vi serve un cervello”Il tutto, con in sottofondo una canzone di Pino Daniele.
________________________________________________