RICORDO DI STEPHEN HAWKING CHE CI LASCIAVA QUATTRO ANNI FA

DI MARISA CLARA CELESTE CORAZZOL

 

Stephen Hawking ci lasciava oggi, quattro anni fa, il 14 marzo 2018.
Voglio ricordarlo con grande, immutato rispetto non solo per l’uomo di Scienza che fu, ma anche per il suo intelligente e costante impegno contro la guerra. Contro TUTTE le guerre.
E lo voglio ricordare perché sono certa che se fosse ancora tra noi, non esiterebbe a condannare questa ennesima carneficina che se non dovesse fermarsi da subito, potrebbe ridurci in polvere…
E non di “stelle”.
1969: Stephen Hawking è il giovane con le stampelle. Sta partecipando a una marcia a Londra contro la guerra in Vietnam.
Non si è risparmiato quando si trattava di opporsi a genocidi e guerre. Per l’Iraq, per la Palestina, ha avuto il coraggio di dire come stavano quelle cose davvero.
A 21 anni gli diagnosticano la SLA, con un’aspettativa di vita di soli due anni. Ma ha raggiunto le stelle – cui ci invitava a guardare – oggi, all’età di 76 anni.
Un resistente anche contro la malattia che ha sì debilitato quel corpo, ma che non ha mai spento quella mente. E se ne va nello stesso giorno e nello stesso mese in cui nasceva Albert Einstein (nel 1879) e moriva Karl Marx (nel 1883). E’ una coincidenza “stellare” oppure la fine di un mondo in cui scienza e pensiero critico disquisivano alla ricerca di un mondo ideale?…This is the question.
Ma, Hawking va ricordato – oltre alla sua inarrestabile ricerca sull’universo – anche sotto il suo inarrestabile impegno in difesa della sanità pubblica britannica, del diritto all’ eutanasia e del fine vita assistito e dignitoso.
Sulle crescenti diseguaglianze affermava che “Se le macchine producono tutto ciò di cui abbiamo bisogno, il benessere dipenderà dal modo in cui le cose vengono distribuite. Tutti possono godersi una vita di lusso se la ricchezza prodotta dalle macchine è condivisa, altrimenti la maggior parte delle persone può restare miseramente povera con la tecnologia che guida l’ineguaglianza sempre crescente.”
Eh, sì. Lui guardava ben aldilà di quei puntini luminosi che noi chiamiamo “stelle”, perché nel suo intimo Universo non sarebbe mai esistita alcuna luce senza l’amore che ha ricevuto e che ha dato con la mente e con il cuore sempre rivolto a questa umanità ridotta a “popolazioni” da usare ad uso e consumo delle contingenze pseudoeconomiche, ma altrimenti tese alla sua estinzione.
Fisico, Matematico, Cosmologo e Astrofisico, divenne famoso soprattutto per i suoi studi sui buchi neri, sulla cosmologia quantistica e sull’origine dell’universo.
Illuminaci di “immenso” da lassù e continua a brillare come stella polare quale sei stato tutto lungo il percorso della tua vita.
Nella Scienza, come a difesa dell’umanità.
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