DI MARIO PIAZZA
Biden ha ragione da vendere quando dice che Putin è un criminale, per la precisione “un dittatore omicida, un delinquente puro”.
E’ una verità storica ampiamente certificata dai suoi 23 anni al vertice della Russia e a essa nulla tolgono i fatti che sia in ottima compagnia e che quasi tutti i leader dell’Europa libera, Berlusconi e Prodi in testa, abbiano fatto a gara per entrare in affari con lui.
Proprio perché Biden ha ragione non possiamo aspettarci che Putin scappi col malloppo o che, fiaccato dalla resistenza ucraina, deponga le armi e si accontenti di qualche briciola. Quella che solo un paio di settimane fa sembrava la sceneggiatura di un film catastrofista sta diventando una possibilità sempre più concreta alla quale i leader e i media occidentali stanno a poco a poco preparandoci.
E’ una situazione irragionevole, ma se dovessi dare un volto a quel Sansone che privato dei capelli che gli davano la forza piuttosto che cedere fece crollare il tempio uccidendo se stesso insieme ai Filistei che l’avevano imprigionato e rasato, il volto sarebbe quello vistosamente psicopatico e paranoico di Vladimir Vladimirovic Putin.
E nessuno dica che Putin non ci aveva avvertito, l’aneddoto del ratto che preferisce morire mordendo il suo aggressore l’ha raccontato a tutti ogni volta che ne ha avuta l’occasione.