DI PAOLO DI MIZIO
Quando l’Italia aveva statisti degni di questo nome, che se ne condividano o non condividano le idee, coltivava con la Russia una relazione speciale, iniziata ai tempi della Guerra Fredda e durata fino a tre settimane fa.
Era la ragione per cui l’Italia era invidiata dai governi tedeschi, detestata dai governi inglesi e sospettata dai presidenti americani.
Gli sciacquapiatti di oggi non sanno nulla di questo e del valore che quella relazione ha avuto, e così per la loro insipienza siamo arrivati ad essere il Paese europeo più disprezzato da Mosca.
Adesso in compenso siamo amici dell’Ucraina e di Padre Pio Zelensky da Kiev, prossimo Nobel per la pace.
Leggete cosa rispondeva Romano Prodi, che aveva le idee chiare sui rapporti internazionali, a una domanda del Corriere della sera del 26 maggio 2015