DI RAFFAELE VESCERA
In pochi avranno ricordato che il 21 marzo, è il giorno d’inizio della primavera. Davvero poche le ragioni per notarlo, è una primavera negata.
Da qualche settimana, spira un gelido vento da Nord-Est, sì proprio da Russia e dintorni, per rendere ancora più amara la stagione della rinascita, con le sue notizie di massacri, anche di bambini. Sono già più di cento i bambini ucraini uccisi dalle bombe della guerra di Putin. Le cento carrozzine vuote poste in una piazza li ricordano, con tutto l’amore e il dolore che le loro mamme e i loro papà, se vivi, possono provare.
Oggi da noi si ricordano anche le vittime di mafia, centomila giovani hanno manifestato in tutt’Italia per ricordare la primavera negata a migliaia di persone perbene dalla violenza mafiosa.
Ma non vi sia scoramento, non c’è notte che possa fermare un nuovo giorno, la primavera irromperà presto con la sua forza, per fermare i gelidi venti della sopraffazione e della prepotenza, milioni di papaveri e margherite rinasceranno, per ricordarci che il male infine perde, sempre.
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