DI GIOACCHINO MUSUMECI
Non mi dilungo più di tanto sulla questione spese militari visto che Mario Draghi, esperto di curvature democratiche, ventila la fiducia sull’argomento. Ricorrere a tale mezzo nell’ambito di un tema controverso, i cui rilievi possono ledere diritti costituzionali, suscita molti dubbi.
L’aspetto costituzionale si presta a interpretazioni alcune particolarmente strumentali. Certamente l’Italia rigetta la guerra come soluzione di controversie internazionali e seppure “ limiti la propria sovranità” e la “ceda” a organismi extranazionali ( UE) in contesti eccezionali, l’eventualità incorrerebbe esclusivamente per favorire la pace. Dunque sarebbero stati auspicabili interventi di stampo umanitario e non certo militare.
Non si vede perché scimmiottare il populismo bellicista che infiamma la gola di profeti della guerra santa contro la minaccia fantasma dell’invasione europea. BRRRRRRRRRRRR…
Nel contesto di un giornalismo mercenario, indeciso tra Russia militarmente sconfitta e Ucraina devastata, si innesta la politica così mediocre da doversi sostenere con un coro di revisionisti prezzolati che inneggiano al neonazismo buono. RIDICOLO!
L’Italia svolge un ruolo più che idoneo avendo già accolto oltre 70mila profughi secondo logiche ben diverse da quelle usate per i profughi di altre guerre. Abbiamo perfino trasformato l’accoglienza in ulteriore strumento di propaganda. RIDICOLO BIS!
A ciò aggiungiamo che la Ue non può obbligare gli stati membri a fornire armi, né patti con la Nato dovrebbero inficiare la sanità pubblica e prevaricare diritti costituzionali come la salute e lo svolgimento di una vita dignitosa ormai miraggio per milioni di famiglie. RIDICOLO TRIS!
Le tonnellate di armamenti che gli Usa inviano in Ucraina dal 2014 e quelle che giungono a Kiev da almeno 21 paesi europei sono sufficienti per garantire la resistenza ucraina ma sembra che dobbiamo subire ristrettezze secondo un imposta logica di guerra nella quale siamo coinvolti marginalmente e vogliamo entrare a gamba tesa per forza. E l’unica strada prevista dall’illuminismo armaiolo è dirottare risorse pubbliche verso società private.
Un assurdo che scolla ulteriormente la Repubblica dal proprio dettato costituzionale. Tutto sommato si è solidali e democratici anche senza depauperare risorse pubbliche ai danni di cittadini sfiniti da due anni di privazioni.
Se occorrono denari per le armi, Mario Draghi farebbe bene a seguire il suo stesso consiglio: “Per costruire futuro servono ingegno e immaginazione, la materia di cui è fatta Napoli”.
Ecco non c’è nulla di ingegnoso nel sottrare risorse alla sanità pubblica ma sarebbe un miracolo d’ingegno recuperare denaro dai 130 Miliardi evasi ogni anno e mai recuperati. A Napoli guardano “la gente” e sono accoglienti a prescindere dalla propaganda che hanno sempre avuto CONTRO. Difficilmente gli si può imporre qualcosa ma Draghi, porello, non lo sa.