LORENA E TUTTO IL BUIO DEL MONDO…

DI ANTONELLA PAVASILI

 

Lorena.
Chissà se l’ha visto Lorena tutto il buio del mondo.
Di certo ha visto la morte, l’ha sentita arrivare, ha sentito il suo puzzo nauseabondo, il ghigno cattivo, l’alito gelido sul suo viso.
L’ha riconosciuta immediatamente la morte Lorena.
Lei era quasi medico, si sarebbe laureata entro quest’anno.
E i medici la morte la riconoscono, la loro missione è sconfiggerla.
E Lorena sognava di sconfiggere la morte, di curare la gente, di coltivare la vita.
Ma la morte è arrivata.
Indossava una maschera bellissima ieri notte.
La maschera dell’amore.
Aveva il viso del suo fidanzato.
Quello stesso viso che lei amava tanto, che tante volte aveva carezzato, baciato, mordicchiato.
L’avrà visto vicinissimo quel viso Lorena.
Mentre quelle mani stringevano, stringevano, stringevano il suo collo sottile.
Indifferente alla disperazione e all’incredulità dei suoi occhi imploranti, alla fame d’aria che dilatava i suoi polmoni, al dolore atroce alla gola.
Stretta, stretta, sempre più stretta.
Fino alla fine.
Fino al buio nei suoi meravigliosi occhi azzurri.
Nelle pareti intorno forse risuonavano ancora frasi tenere.
“Amore, che mangiamo stasera?”
“Amore, mi passi il sale?”
“Amore, hai sentito la conferenza stanza di Borrelli stasera? Quanto dolore c’è in questa nostra Italia…”
“Amore abbracciami che ho paura…”
E poi quelle voci forse più alte.
E il primo schiaffo, il primo insulto.
E quella casa che diventa prigione.
E Lorena che diventa piccina piccina, terrorizzata.
Che lo guarda e lo implora.
“Amore, ti prego. Amore, no, no, no, nooooo…”
E poi urla soffocate, il rantolo della morte.
E il silenzio.
Il buio, tutto il buio del mondo.
Lorena aveva 28 anni.
Quest’anno si sarebbe laureata in medicina, a Messina, la mia città.
È stata uccisa, strozzata, soffocata dalle mani del suo fidanzato.
Che lei chiamava amore.
E che invece era solo la maschera della morte.
Vola via piccola Lorena, vola via dottoressa Lorena.
Verso un posto dove la morte non si chiama “amore”❤️
Il 31 marzo 2020 Lorena Quaranta venne uccisa dal suo compagno.
Pochi mesi dopo l’Università di Messina le conferì la laurea in medicina.
La tesi venne discussa da una sua amica, alla presenza dei suoi familiari.
Oggi, due anni dopo, è stata istituita una borsa di studi in sua memoria.
Per non dimenticare.
Lorena e le altre ❤️
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